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Pietà o Pietàs

La parola pietà deriva dal latino pietàs e, nel linguaggio italiano classico, indica un sentimento di compassione, di partecipazione e di pena verso la sofferenza altrui, spesso caricando questo termine di una connotazione esagerata e un senso di superiorità tanto da sfociare, a volte, in disprezzo morale.

A tutti gli effetti, il significato attuale della parola pietà non corrisponde al significato del termine latino da cui essa deriva. Infatti, la pietàs degli antichi era la devozione religiosa, il sentimento d’amore verso la patria, la famiglia e gli Dei. Nella civiltà romana la pietàs era un perno dei rapporti tra gli uomini e nella relazione con il divino. Enea, che fugge dall’incendio di Troia caricando sulle proprie spalle il figlio Ascanio e l’anziano padre Anchise, ne è in qualche modo il simbolo.

Il significato del termine è stato riportato alla sua origine con il Cristianesimo nel quale la pietà viene considerato un attributo di Dio che descrive l’affetto, il rispetto e l’obbedienza che il credente ha per Dio e per le cose sacre. Secondo la teologia cristiana questi sentimenti non sono dovuti alla paura del credente per la potenza della divinità, ma ad un’esigenza interiore di gratitudine per l’amore che il fedele sente di ricevere dal suo Dio.

Nella teologia cristiana, la pietà è uno dei sette doni dello Spirito Santo, cioè una di quelle disposizioni che qualificano il rapporto del credente con Dio, rendendolo capace di desiderare quello che Dio desidera, e raggiungere quella confidenza che gli permette di rivolgersi alla divinità chiamandola “Padre”. In questo contesto, la pietà evidenzia il legame che si vive con Dio, quella amicizia spirituale che ci permette di aprire il cuore ed esprimere ammirazione, devozione e lode.

Nell’uso comune la pietà ha acquisito un senso improprio, tant’è che, in alcuni contesti, si tende a usare il termine ‘pietàs’ proprio per consentire un discernimento del significato stesso della parola.

Il significato originario si è andato lentamente offuscando nei suoi contorni netti, anche per il cattivo uso lessicale che ne abbiamo fatto. Si dice: “fai pena vestito così” quando disapproviamo, oppure “questo libro è scritto da far pena” quando non ci piace, e anche “quel gatto abbandonato mi fa pena” quando siamo dispiaciuti.

La virtù della pietà, nell’uso comune, perde così la sua sacralità e da puro sentimento, diviene un modo di dire spesso frainteso e distorto.

La pietà o pietàs, nella sua reale accezione del termine, ci riporta alla Fede e all’Amore.

Accogliere le esperienze della vita come dono di Dio e accettare ciò che viviamo, ci porta al senso vero di pietà e a sviluppare quella Fede e quell’Amore tanto necessari per la nostra evoluzione spirituale.

Riscoprire il significato di pietà o pietàs ci consente di ritornare a collegarci a Dio, l’Altissimo, con devozione e riverenza, attributi necessari per poter recuperare questo intimo rapporto che la nostra Anima anèla da tempo.

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