Prima di addentrarci in come l’ego influenzi le relazioni è necessario che ci si intenda sul concetto di Ego. L’ego, così come è stato definito da Jung (1933), è il complesso centrale della consapevolezza. Quando sentiamo la parola complesso, siamo portati a pensare a qualcosa di patologico, mentre in realtà un complesso non è altro che un grappolo di energia affettivamente carico. Jung considerava essenziale per la consapevolezza la formazione dell’ego. La consapevolezza implica la divisione tra soggetto e oggetto: per diventare conscio, devo conoscere ciò che non sono.
L’ego, in quanto complesso, è estremamente malleabile e “occupabile”. Quando viene occupato dai contenuti dell’inconscio, quando è sotto il controllo di altri complessi, diventa insicuro, manipolato ecc. Ciò che spesso chiamiamo ego è in realtà l’ego posseduto da uno o più complessi, per esempio il complesso dei soldi, del potere, del sesso, dell’aggressività. Tali complessi non sono la natura essenziale di un individuo, ma hanno il potere di usurpare o possedere l’ego.
Con ego si intende quella parte di noi quindi con la quale ci identifichiamo, costruita giorno per giorno nella relazione e il confronto con il mondo esterno che per molti psicologi è detta “Io”, cioè quello che razionalmente intendiamo con la propria persona, la coscienza di quello che siamo.
Ego è ciò che noi sentiamo di essere, e viene costantemente messo a confronto con le altre persone, nel tentativo di rinforzarsi, di sentirsi all’altezza e attribuirsi la dignità di esistere. L’Ego, in quanto elemento soggettivo, implica separazione dagli altri, con confini che definiscono chi pensiamo di essere. Continuiamo così a catalogare le nostre esperienze, le persone che incontriamo, il loro e il nostro agire. Tutto viene valutato, giudicato, classificato, e concorre a farci sentire adeguati e dalla parte della ragione. L’Ego che si viene progressivamente a formare sulle base delle esperienze e del confronto, produce il senso di identità, ovvero la percezione soggettiva di chi siamo. Questa sensazione è però del tutto priva di stabilità, è provvisoria perché soggetta a tutto quello che la vita ci riserva e che non è sotto il controllo della persona. Salute, condizioni sociali ed economiche, affetti, bellezza, popolarità e tutto quello con cui ci identifichiamo non sono per sempre.
Le ragioni dei conflitti vanno ricercate nella necessità di mantenere e accrescere una valida immagine di sé stessi. Per poter soddisfare questo bisogno, l’Ego ci induce ad affermare le proprie posizioni e validare i propri comportamenti, affossando le idee e criticando i comportamenti degli altri. Questo accade anche quando gli altri sono persone per noi significative. Un meccanismo automatico ci induce a voler avere ragione e a ottenere il riconoscimento dell’altro. L’Ego si alimenta di questa vittoria effimera, si gonfia d’aria ma è soggetto a sgonfiarsi al primo inciampo.
Il bisogno di avere ragione per alimentare il proprio Ego produce conflitti sia nei rapporti di coppia che nei rapporti lavorativi e con le persone che incontriamo per strada. Costruire il senso di chi siamo e di quanto valiamo, nel costante confronto con le persone con cui abbiamo a che fare, determina un contesto sociale teso e sempre pronto a esplodere in conflitti. Se il valore di un individuo o di un gruppo è definito dal prevalere della propria posizione su quella di altri che vengono considerati nemici, i nostri contesti di vita saranno sempre più ostili e tossici all’umanità.
Quello che è necessario fare per calmierare l’ego e vivere una realtà libera da conflitti è necessariamente un percorso di crescita personale e Spirituale come il Metodo Cosmo che consente di prendere coscienza dei comportamenti egoici, delle dinamiche e credenze che vi sono all’origine e risolverle.
Questo ci consente di riprendere in mano la nostra vita, recuperare il nostro valore e sentire quali siano le azioni giuste da compiere nelle relazioni della nostra vita imparando ad ascoltare la nostra Anima!
Co-Fondatore Metodo Cosmo
Dir. Scientifico I.B.I.
Presidente A.I.O.S.A.
Dott. Roberto Fabbroni